
Viterbo, elezioni comunali. L'ex sindaco Giovanni Arena verso il Pd, tratta il posto da vice

Comunali, Giovanni Arena verso il Pd ed ennesimo rifiuto civico per Forza Italia. Che, nonostante i tentativi di ricomposizione effettuati negli ultimi giorni, rischia di sfaldarsi sempre di più. Giovedì è arrivato l’ennesimo no, stavolta da Fausto Barili, altro nome della società civile individuato da Battistoni come candidato a sindaco.
Il Pd fatica anche a trovare candidati-consiglieri
Nel mentre, continua l’avvicinamento al Pd di diversi esponenti azzurri vicini ad Alessandro Romoli. Ciò nonostante i diktat di Antonio Tajani, che ha detto di ritenere impossibile qualsiasi tipo di alleanza con i dem. Eppure adesso ad avvicinarsi al centrosinistra è addirittura Giovanni Arena, l’uomo che, quattro anni fa, venne designato proprio da Tajani per fare il sindaco.
L’ex primo cittadino, infatti, è in queste ore protagonista di una delicata trattativa con il consigliere regionale Enrico Panunzi, al quale ha dato disponibilità a fare una lista di appoggio ad Alessandra Troncarelli, in cambio del ruolo di vicesindaco.
Elezioni comunali, entro l'11 maggio la presentazione delle liste
Lo stesso Arena, conferma tutto al Corriere di Viterbo e spiega le sue ragioni: “C’è un’interlocuzione in corso. Tutto può accadere. Una cosa è certa: non posso candidarmi insieme a quelli che mi hanno sfiduciato, per cui l’ipotesi di alleanza con il Pd è concreta”. Quindi lei uscirà da Forza Italia? “Io non esco, semmai mi manderanno via loro”.
Arena e Panunzi, però, non devono aver fatto i conti con la base del Partito democratico viterbese, per nulla favorevole al singolare apparentamento.
Anche se nessuno vuole rilasciare dichiarazioni ufficiali, il malcontento è tanto, così come nel resto della coalizione. Ad esempio, Giacomo Barelli, recentemente passato ad Azione, faticherebbe a giustificare ai propri elettori un’eventuale corsa con quello che, pochi mesi fa, definiva “il peggior sindaco dal dopoguerra”.
Dunque, se il matrimonio tra Arena e Panunzi si farà, certamente non avverrà con l’accordo di tutto il centrosinistra, il quale rischia a sua volta di perdere pezzi importanti, come dimostrano le voci sempre più insistenti della volontà di Alvaro Ricci e Francesco Serra di non candidarsi.
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Tornando a Forza Italia e alle sue divisioni, la situazione al momento vede Romoli, Lotti e Micci in posizione molto insofferente proprio per l’aut-aut di Tajani contro l’intesa con il Pd. Il presidente della Provincia, dopo essersi scontrato pesantemente con Regino Brachetti (il quale ha negato di concedergli il simbolo Udc per passare a sinistra) ed essere stato minacciato di espulsione dal suo partito, prende tempo, consapevole del fatto che potrebbe essere messa a rischio la sua poltrona.
Chi ha deciso cosa fare è invece Paola Bugiotti, rientrata in Forza Italia dopo la parentesi leghista. Rimarrà nel centrodestra a prescindere. Intanto al tavolo del centrodestra inizia a prendere quota anche il nome di Claudio Ubertini.
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