
Viterbo, Covid. Rischiano il posto di lavoro 29 impiegati assunti per l'emergenza. Il loro contratto scade il 31 marzo

Sostengono di aver lavorato 10-12 ore al giorno, festivi compresi, per far si che la macchina dei tamponi, quella dei vaccini e della mappatura dei contagi funzionasse a dovere, ma a fine mese rischiano di rimanere senza lavoro. Sono i 29 amministrativi assunti dalla Asl, mediante bando della Protezione civile, per far fronte alle esigenze dettate dall’emergenza Covid. Il 31 marzo scade il loro contratto e dal giorno dopo, se non interverranno novità, saranno tutti mandati a casa. Con la fine dello stato d’emergenza, insomma, si rischia di dimenticare chi ha aiutato a superarla. Tutto perché la categoria degli amministrativi è stata esclusa dalla stabilizzazione, che, invece e giustamente, è stata promessa ai sanitari assunti con gli stessi bandi. Gli amministrativi sono di fatto fuori dall’accordo tra Regione e sindacati.
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Per questo, loro, che hanno operato in prima linea nei camper, nei centri vaccinali o in quelli dei tamponi, hanno deciso di far sentire la loro voce scrivendo una lettera aperta all’assessore alla sanità Alessio D’Amato: “Abbiamo svolto orgogliosamente un compito cruciale, lavorando tutte le domeniche e tutti i giorni festivi da 15 mesi a questa parte, con turni che finivano per durare anche 10-12 ore”. Ricordano quindi che sono stati “punti di riferimento per tutte le migliaia di persone che si recavano e si recano tuttora nei centri vaccinali per qualsiasi problematica di tipo burocratico, prendendoci spesso anche qualche brutta parola”. Si sono occupati di registrare i dati sulle vaccinazioni nel sistema regionale, inviando rapporti giornalieri sul numero delle somministrazioni e dei tamponi. ll loro lavoro è stato fondamentale per il tracciamento dei positivi e per ottenere in fretta il green pass. Nonostante tutto questo, ora sono diventati “invisibili”.
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Da qui l’appello all’assessore D’Amato: “Le ricordiamo, assessore, che ci siamo anche noi, abbiamo lavorato tutti duramente in questo periodo, rischiando anche per la nostra salute e per quella dei nostri cari. Le chiediamo riconoscenza per il grande lavoro svolto da tutti noi, nonostante le enormi difficoltà di cui siamo a conoscenza. Siamo ragazzi giovani e con una grande voglia di lavorare. La preghiamo pertanto di cogliere l’occasione per darci la possibilità di continuare a lavorare con grande impegno, proprio come abbiamo fatto finora”.
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