
Viterbo, rapina finita nel sangue. A processo per furto due degli assassini del professor Zappa

A distanza di quasi 10 anni si avvia alle battute finali il processo scaturito dall’operazione denominata Scacco Matto, che vede sul banco degli imputati, con l’accusa di furto e ricettazione in concorso, due degli assassini del professore Ausonio Zappa e un altro complice connazionale. Si tratta dei fratelli Ionel Daniel e Cosmin Petrut Oprea, che attualmente stanno scontando rispettivamente 8 e 20 anni di carcere per l’omicidio dell’82 enne, deceduto a seguito di un pestaggio spietato il 27 marzo 2012, mentre dopo aver sventato un tentativo di rapina nella sua villa a Bagnaia, cercava di dare l’allarme.
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L’istruttoria si è chiusa giovedì davanti al giudice Francesco Rigato con l’ascolto dell’ultimo testimone. “Stavamo investigando su alcuni furti satellitari rispetto all’omicidio Zappa, avvenuti nei mesi precedenti - ha riferito un maresciallo dell’Arma all’epoca dei fatti in servizio -, quando gli assassini furono arrestati; dopo l’interrogatorio al quale furono sottoposti, la Procura dispose delle perquisizioni nelle loro abitazioni, durante le quali ritrovammo degli oggetti riconducibili alla serie di rapine e furti che avevano messo a segno. Facendo riferimento alle denunce presentate dalle vittime, risalimmo ai legittimi proprietari, tra i quali vi era la preside di una scuola media di Gallese che, attraverso la consultazione delle immagini raccolte su un cd, riconobbe la refurtiva depredata dalla scuola a marzo del 2012”.
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Le indagini collaterali all’omicidio consentirono di scoprire cinque romeni, tutti pressoché ventenni, responsabili di diversi furti commessi in provincia. I primi a uscire di scena, ricorrendo a riti alternativi, furono Adrian Nicusor Saracil e Alexandru Petrica Trifan, condannati definitivamente a 20 e 10 anni per il delitto Zappa. In tutto sono 11 le parti offese delle numerose rapine, tra le quali un’ultra novantenne di Vetralla. Il dibattimento riprenderà il 31 marzo del 2022 e al termine della seduta è prevista la sentenza.
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