
Viterbo, “Montefiascone, all'ex giunta mosse accuse inconsistenti”. Le reazioni dopo la richiesta di archiviazione

Dopo la richiesta di archiviazione fatta dal pubblico ministero al giudice per le indagini preliminari, tirano un sospiro di sollievo i dieci indagati a vario titolo e in concorso tra loro per abuso d'ufficio a Montefiascone. I quali non vogliono ancora parlare direttamente, aspettando che arrivino le notifiche ufficiali da parte del tribunale.
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“In attesa che il gip di Viterbo ponga il sigillo definitivo su questa vicenda – afferma Fausto Barili, legale dell'ex assessora Rita Chiatti -, ci conforta la determinazione della pubblica accusa, che nel formulare richiesta di archiviazione riguardo a ogni posizione, ha evidentemente maturato piena consapevolezza rispetto alla totale insussistenza delle presunte violazioni descritte nei capi di incolpazione provvisoria, recependo le argomentazioni spese da tutti i difensori. Se pure la mia assistita Rita Chiatti ha sempre mantenuto grande fiducia rispetto agli esiti dell’indagine, resta comunque il fatto che per mesi la sua serenità è stata ingiustamente turbata”.
Dell’indagine del sostituto procuratore Franco Pacifici si era saputo a fine gennaio scorso, quando furono iscritti nel registro degli indagati dieci soggetti pubblici di Montefiascone: l'ex sindaco Massimo Paolini, la sua ex vice Orietta Celeste, gli ex assessori Rita Chiatti, Massimo Ceccarelli, Paolo Manzi, Fabio Notazio; il capo della municipale Giulia Bassi, Luciana Fronda, e gli agenti in pensione Luigi Salvatori e Gianni Nunziati.
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I tre filoni d’inchiesta mettevano sotto la lente della procura il conferimento dell’incarico di comandante a Giulia Bassi (che ha preso il posto di Luigi Salvatori alla guida della municipale falisca); il concorso per l’assunzione di quattro ausiliari di polizia locale a tempo parziale e determinato di quattro mesi; due delibere di giunta su un concorso relativo a un altro ufficio comunale: la delibera per l'assunzione a tempo indeterminato e part time di due funzionari amministrativi di categoria D, e quella che approvava il regolamento dei concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato. I difensori degli indagati avevano sempre parlato di estraneità ai fatti dei loro assistiti, e arrivavano a dire che le scelte della giunta comunale avevano portato a dei risparmi di denaro pubblico.
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