
Viterbo, rifiuti da Roma: in arrivo 140 tonnellate al giorno

Centoquaranta tonnellate al giorno fino al 25 luglio e poi 80 fino al 2 agosto. L’ennesima ordinanza “contingibile ed urgente” di Zingaretti condanna Viterbo a restare la discarica del Lazio. E nulla al momento fa ritenere che l’ultima proroga al trasferimento dei rifiuti romani a Monterazzano firmata venerdì sera dal governatore - al termine di un vertice fiume con la sindaca Raggi, il ministero e il prefetto della capitale - sarà davvero l’ultima. Si sta in pratica realizzando la previsione che l’assessore regionale ai rifiuti Massimiliano Valeriani aveva fatto al Corriere qualche settimana fa: i rifiuti di Roma continueranno a essere scaricati alle Fornaci per tutta l’estate. Il principio è quello della rana bollita teorizzato da Chomsky: se riscaldi l’acqua piano piano l’animale non balzerà fuori dalla pentola e si cuocerà a fuoco lento. Una fine che il sindaco Arena non intende fare.
“Entro il 30 luglio il flusso dei rifiuti deve finire”, ha avvertito giovedì il primo cittadino al termine dell’incontro a Roma con il prefetto Matteo Piantedosi. Intanto, nell’ordinanza di Zingaretti c’è scritto che almeno 80 tonnellate al giorno continueranno ad arrivare fino al 2 agosto, quindi la linea del Piave fissata da Arena è stata già sfondata. Poi bisognerà anche capire che fine faranno i rifiuti di Latina e Frosinone - 300 tonnellate al giorno che oggi vengono conferite sempre alle Fornaci - dopo il 30 luglio, data in cui scade quest’altra ordinanza. La chiusura per manutenzione dell’impianto Tmb di Latina fa pensare anche in questo caso malissimo. Ma tant’è.
Rifiuti da Roma, l'assessore Valeriani: "Massimo entro l'estate Roma deve trovare una soluzione"
Per Arena i rifiuti sono l’ennesima grana che rischia di esporlo al fuoco incrociato della maggioranza. Se l’opposizione tiene il basso profilo – il Pd e il M5S hanno molto da farsi perdonare in questa storia, visto l’avvilente rimpallo di responsabilità tra Zingaretti e la Raggi – il centrodestra dà segni sempre più evidenti di insofferenza. Gianmaria Santucci (Fondazione) sfotte addirittura il primo cittadino, chiedendosi a cosa sia servito “il viaggio della speranza” di giovedì a Roma. Tanto più che dal commissariamento della gestione dei rifiuti, invocato dal sindaco, al momento non c’è traccia. “Come Fondazione riteniamo insostenibile la gestione attuale, figlia dell’indecisione totale e dello scaricabarile fra la Regione Lazio ed il Comune di Roma – dichiara Santucci -. E’ del tutto evidente che dopo 25 anni dall’approvazione del piano rifiuti della provincia di Viterbo, ancora si stia in questa regione, all’anno zero della chiusura del ciclo dello smaltimento. I festeggiamenti per la chiusura di Malagrotta, simili a quelli della recente vittoria della Nazionale, non potevano che portare a questa situazione assurda, per cui Viterbo, nei fatti sta diventando essa stessa la nuova Malagrotta laziale”. Santucci non crede né che la scelta di riattivare la discarica di Albano (con i suoi tempi tecnici) “né la complicata riapertura del sito di Roccasecca possono essere una vera e duratura alternativa nel breve periodo, considerando che a questo ritmo fra 6 mesi l’attuale sedime di Monterazzano sarà colmo”.
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“Per questo, invece di confortevoli passeggiate nel centro di Roma con organi incompetenti per legge – conclude sarcastico il consigliere - sarebbe più utile per Viterbo, convocare Regione e comune capitale ad un incontro urgente, in cui chiedere ufficialmente la riapertura del sito di Malagrotta, (utilizzabile per 5 milioni di metri cubi almeno fino alla definizione di un definitivo ciclo regionale dei rifiuti”. Fratelli d’Italia evita di prendersela con il sindaco e scarica invece tutta la responsabilità su Pd e M5S: “Questa dei rifiuti è una delle emergenze più vergognose della Capitale. Al non governo della Raggi, si somma l’incapacità di Zingaretti: dopo nove anni di governo non c’è un piano che renda la regione autosufficiente. Così Roma, che produce il 65% dei rifiuti del Lazio, insieme alle altre provincie, grava tutta sulla discarica di Viterbo”.
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