
Viterbo, il parroco di Vignanello don Roberto Baglioni investito mentre era in bicicletta

Il parroco di Vignanello vittima di un brutto incidente a Roma dove è stato investito mentre era in bicicletta. Ora è in ospedale. “Che possa superare ogni difficoltà e ritornare presto tra noi”. È l’auspicio corale della comunità vignanellese all’indomani della notizia dell’incidente occorso a don Roberto Baglioni, parroco del paese. Breve flash back. Nel pomeriggio di venerdì scorso, mentre don Roberto era in bicicletta a Roma, è stato investito da un’auto. Soccorso con tempestività, è stato ricoverato all’ospedale romano San Giovanni. Gli esami diagnostici hanno rilevato fratture ad un braccio e nella parte inferiore del bacino. Don Baglioni è rimasto sempre vigile.
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Anche nelle ore immediatamente successive all’infortunio, il religioso ha avuto contatti telefonici con vignanellesi responsabili di vari settori dell’attività parrocchiale. Successivamente è stato trasferito nella clinica Villa Stuart, struttura d’avanguardia anche per traumi ossei. Proprio ieri mattina, 12 aprile, a quanto si è saputo, il parroco è stato sottoposto ad interventi per la ricomposizione delle fratture al polso, all’ulna e al radio.
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L’incidente è capitato in un momento di intensa attività parrocchiale. Numerosi i progetti avviati e in via di definizione: tratto distintivo dell’impegno di don Roberto fin dall’insediamento nella parrocchia vignanellese nel settembre 2015. Circa due anni fa è stato co-autore del volume “Roma, il Lazio e il Concilio Vaticano II - Preparazione, contributi, recezione” (Studium edizioni), frutto di un’accurata ricerca di documenti e testimonianze; in particolare don Roberto puntò a far conoscere il contributo dei vescovi di Civita Castellana, nelle persone di Marcello Rosina, che parlava sempre del Concilio e di Roberto Massimiliani, che con il suo intervento, ha voluto evidenziare, in Concilio, l’importanza delle diocesi più piccole di fronte a 4200 vescovi, in una sorta di opposizione convincente e avveduta alla proposta di allora di accorpare le piccole diocesi.
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