
Viterbo, omicidio Sestina Arcuri. In aula i consulenti della difesa del fidanzato Andrea Landolfi

Si avvia alle battute finali il processo ad Andrea Landolfi, accusato dell’omicidio della fidanzata, Maria Sestina Arcuri. Oggi e mercoledì 31 marzo sono previste due udienze che saranno decisive per le sorti del 32enne, assistito dagli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, i quali si sono avvalsi di uno staff di esperti composto dalla criminologa forense Roberta Bruzzone, la psicologa Cecilia Forenza, il medico legale Massimo Mansutti e l’ingegnere Giuseppe Monfreda. Verrà sentita la dottoressa Bruzzone, in merito all’esame a cui venne sottoposto il figlio dell’imputato di appena 5 anni, ormai più di due anni fa. Il piccolo stando alle ipotesi accusatorie avrebbe assistito a quanto accadde tra i due fidanzati la notte tra il 3 e il 4 febbraio del 2019. Il bambino venne esaminato in modalità protetta a fine febbraio 2019. Tuttavia le dichiarazioni del piccolo in quell’ occasione non vennero cristallizzate in sede di incidente probatorio e a ottobre scorso si sarebbe dovuto sottoporre una nuova audizione, ma a questo proposito il presidente della corte, il giudice Gaetano Mautone, lesse in aula una comunicazione inviata dal legale della madre del minore, nella quale si accennava ai disturbi post traumatici sviluppati dal bimbo.
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Le motivazioni vennero confermate anche dai pareri dei due psicologi che tuttora seguono il piccolo in un percorso psicoterapeutico e date le circostanze le parti rinunciarono alla testimonianza del bambino. La consulente di parte Cecilia Forenza, invece, relazionerà riguardo il super testimone trentenne affetto da un deficit cognitivo, che sarebbe stato l’ultimo a incrociare la coppia in un pub di Ronciglione poche ore prima della tragedia, al quale Maria Sestina avrebbe confidato di voler lasciare il fidanzato dopo l’ennesimo litigio e Andrea Landolfi, lasciando il locale, proprio a lui avrebbe detto “Saluta Sestina, perché non la rivedi più”.
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A maggio 2020 la corte d’assise commissionò una perizia super partes alla psichiatra Cristiana Morera, nonostante la relazione precedente redatta dalla consulente del pm Franco Pacifici, Miria Brinchi, che analizzò il giovane all’inizio delle indagini. Secondo la psicologa della procura, il giovane è capace di intendere e di volere e in grado di testimoniare. Di tutt’altro parere il perito scelto dal tribunale, la cui relazione è stata depositata nei giorni scorsi e che potrebbe essere ascoltata, salvo colpi di scena, in una delle ultime udienze prima della discussione.
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