
Viterbo, morte Sergio Riccardi. La Procura indaga per omicidio colposo

La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo per accertare le cause della morte di Sergio Riccardi, ex segretario generale della Cgil Funzione pubblica e dipendente della Provincia, scomparso domenica scorsa a 65 anni mentre era ricoverato a Villa Immacolata. “Un decesso che non è avvenuto per cause naturali ma accidentali”, sostiene l’avvocato Massimiliano Parenti, legale della famiglia, che proprio per chiarire l’origine della morte lunedì scorso ha presentato una denuncia presso la stazione dei carabinieri di San Martino al Cimino.
Mafia Viterbese, processo d'appello. Chiesta la riduzione delle pene, parti civili contrarie
Denuncia che ha spinto la procura ad aprire un fascicolo per omicidio colposo (titolare il pm Franco Pacifici) senza alcuna iscrizione nel registro degli indagati e a porre sotto sequestro la salma dell’ex sindacalista, trasferita presso l’obitorio di Belcolle, dove domani pomeriggio, 26 marzo, dovrebbe essere sottoposta ad autopsia. All’esame potrà partecipare anche un consulente di parte in rappresentanza della famiglia. “La vedova, la signora Mara, le due figlie Eleonora e Veronica e il fratello di Sergio, Roberto - riprende l’avvocato Parenti - hanno chiesto di accertare le cause della morte del loro caro in via cautelativa”.
Aggredisce la fidanzata con il ferro da stiro incandescente poi la rapina
Il decesso a Villa Immacolata è avvenuto, come detto, domenica scorsa durante il pranzo e, secondo quanto sostengono i familiari di Sergio Riccardi, sarebbe stato provocato da un boccone andato di traverso alla vittima. Riccardi, che quattro anni era stato colpito da un ictus, da circa due anni e mezzo era ricoverato nel reparto lungodegenza della struttura viterbese dove, appunto, stava proseguendo il suo percorso riabilitativo. “Fino al marzo del 2020 - prosegue ancora l’avvocato Massimiliano Parenti - veniva assistito quotidianamente, oltre che dal personale di Villa Immacolata, anche dalla sua famiglia. Purtroppo, però, dallo scoppio della pandemia fino ad oggi, in base alle normative anti contagio quel legame giornaliero con i familiari si era interrotto. Le visite dei parenti, infatti, erano state limitate ad un paio di incontri bisettimanali, di un quarto d’ora ciascuno, nella sala ricevimenti di Villa Immacolata. La notizia della morte di Riccardi è giunta inaspettata alla famiglia - conclude l’avvocato -, visto che la fase riabilitativa stava proseguendo con successo a tal punto che la famiglia contava di riavere presto Sergio a casa. Purtroppo le cose non sono andate come sperato e ora starà alla procura fare luce su quanto accaduto”.
Due cugini morti per eroina, pusher a processo