
Viterbo, morte di due cugini di Barbarano Romano per eroina. Pusher a processo

È ripreso ieri, martedì 23 marzo, il processo a carico di due imputati, un quarantenne e una trentenne, entrambi residenti in un piccolo centro della provincia, accusati di aver ceduto due dosi di eroina a due cugini, originari di Barbarano Romano, i quali dopo aver assunto la sostanza stupefacente morirono a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. Si tratta di Fausto e Adriano Fortuna, rispettivamente di 37 e 42 anni, i cui corpi senza vita vennero rinvenuti dai parenti il 28 giugno del 2014. In aula sono stati sentiti il padre e il fratello del 37enne i quali hanno ripercorso quei tragici istanti riferendo, inoltre, di non conoscere chi fosse stato a cedere l’eroina ai due giovani.
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“Ero appena tornato dalla Sardegna e mia madre mi disse che non riusciva a mettersi in contatto con mio fratello. Così, dopo averlo cercato per due ore, incrociai per strada mio zio che si stava dirigendo a casa di mio cugino e decisi di seguirlo. Una volta arrivato trovai mio zio disperato e mi precipitai nell’abitazione dove trovai mio fratello e Adriano distesi a terra”.
“Purtroppo non ci fu nulla da fare – ha raccontato il 52enne-. Erano due persone fragili e si influenzavano a vicenda. Non conosco i due imputati e non so da chi mio fratello si procurasse la droga. So solo che ne era uscito e io lo avevo aiutato in questo percorso, ma non sapevo che avesse avuto una ricaduta”.
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Il dibattimento riprenderà il 9 novembre con l’ascolto dei consulenti dell’accusa e le testimonianze di due testi della difesa.
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