
Viterbo, la violentano in due mentre è ubriaca: regge il racconto della donna

Prima l'hanno fatta ubriaca poi hanno abusato di lei quando era incosciente. Due viterbesi sono indagati per violenza sessuale aggravata di gruppo ai danni di una 37enne. L'indagine è venuta alla luce dopo che nei giorni scorsi gli è stato notificato l'avviso di conclusione indagine firmato dal pm Michele Adragna. Nei prossimi giorni i due indagati - che hanno 54 e 42 anni - possono chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive. Per approfondire leggi anche: Picchia e violenta la moglie, arrestato marito-padrone I fatti sono avvenuti la notte del 28 settembre nell'abitazione di uno degli indagati che sta alla periferia di Viterbo. I due avevano convinto la donna a seguirli e una volta in salotto avevano iniziato a versarle da bere fino a farla ubriacare. Già dai primi momenti in casa i due, la ricostruzione è stata fatta seguendo i racconti forniti dalla vittima, hanno tentato degli approcci sessuali con la vittima. Era stato il più giovane a prendere l'iniziativa palpeggiandola al seno e al sedere. Quando la donna era ormai ubriaca sono iniziati gli atti sessuali che, secondo la Procura, si configurano come delle vere e proprie violenze. “Approfittando della sua totale incapacità di reazione, la costringevano a subire atti sessuali”, si legge nell'avviso di conclusione indagine. Il pm scrive che la 37enne al momento dei fatti contestati “era in uno stato di incoscienza o comunque di minorata lucidità, in ragione di una manifesta ebbrezza alcolica”. Dunque, secondo l'ipotesi della procura, i due avrebbero approfittato “delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della stessa” avrebbero costretto la 37enne a subire atti sessuali, palpeggiamenti al seno, alle parti intime e al seno. Per approfondire leggi anche: Processo con il rito abbreviato per il fisioterapista La donna si è resa conto di quello che aveva subito solo qualche ora dopo quando si è recata al pronto soccorso dell'ospedale Belcolle dove poi è stato attivato il percorso rosa - il protocollo per soccorrere e supportare le vittime di violenze di genere -che ha fatto scattare le indagini. Quella notte la donna non accettò il ricovero in ospedale, tuttavia nei giorni successi, a causa di diversi malesseri causati dallo choc è stata al pronto soccorso più volte. Le indagini sono state affidate alla sezione specializzata in reati di genere della squadra mobile. La vittima (assistita dall'avvocato Francesca Bufalini) è stata ascoltata sia dagli agenti che dal magistrato. Il suo racconto, da quello che è filtrato, è stato sempre coerente. Non sono emerse contraddizioni. Non ci sono video o foto delle presunte violenze e nemmeno filmati che provano la presenza in quella casa il 28 settembre. Solo il racconto della donna che, come detto, non è sempre stato lo stesso dall'inizio. Circostanza che ha spinto il pm a ipotizzare il reato di violenza sessuale aggravata a carico dei due viterbesi che sono difesi dagli avvocati Maria Maurizi e Roberto Merlani del foro di Viterbo.