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Roma, (askanews) - Hong Kong è uno dei maggiori esportatori di giocattoli, è qui che si produce più della metà di quelli venduti in tutto il mondo e la mostra "The Legend of Hong Kong Toys" al Museo di Storia, con i suoi oltre 2000 pezzi esposti fino al 15 maggio, ne offre un'ampia e variegata carrellata.
Dal classico e intramontabile cubo di Rubik, all'icona di tutte le bambole, la Barbie, fino ai pupazzi creati sulla scia di film o fumetti famosi, come quelli dell'universo di "Star Wars", che sembrano futuristici accanto a robottini ormai vintage.
La mostra ha riscosso un successo inaspettato, spiega John Tong, uno degli organizzatori: "Credo sia straordianario e al di sopra di ogni nostra aspettativa, il giorno che abbiamo aperto avevamo già lunghe file di visitatori, con un'attesa di circa due ore per entrare".
Giocattoli che non affascinano solo i più piccoli o i nostalgici che ricordano la loro infanzia con affetto, qualcuno li colleziona in modo maniacale, come Yeung Way-pong: "Ne ho circa 6.000 - racconta - oltre ai giocattoli dagli anni '30 ai '70 ne ho raccolti alcuni dell'antica Cina, dalla dinastia Han a quella Quing". "A volte i giocattoli possono non valere molto, ma se davvero ne vuoi uno sei disposto a pagarlo qualsiasi cifra ti chiedono".
(immagini AFP)
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