Salvini-Di Maio, le nozze più pazze dell'anno
Sono con le braccia conserte in attesa che arrivino i clienti a comperare i fiori, ma questo avviene di rado. Non c’è ressa, ma solo piccoli gruppi di persone che lentamente si avvicinano ai banchi dei fiori
alla ricerca di crisantemi e vasi da portare ai propri defunti lanciando sempre un occhio al portafoglio. Dove si può si risparmia in momenti di crisi come questi. Alle piante non si rinuncia, ma lo si fa con oculatezza mentre i fiorai sospirano accontentandosi di ciò che si riesce a incassare. “Basta guardare il nostro chiosco per capire che aria tira: praticamente abbiamo tutto il negozio pieno - affermano alcuni fiorai che hanno il banco davanti al cimitero di San Lazzaro -. La gente non compra e se lo fa prende solo piccoli mazzi di fiori, il minimo indispensabile. Questo, per noi, dovrebbe essere uno dei periodi in cui si guadagna di più, invece è come tutti gli altri. Che dobbiamo fare? E così purtroppo”.
Servizio integrale sul Corriere di Viterbo del 2 novembre
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